Vincenzo Perri: tra luci, ombre e ritratti

Quando guardi una fotografia di Vincenzo Perri ti accorgi sin da subito della cura, dell’attenzione e della perfezione nel suo utilizzo di luci e ombre. Vincenzo non si limita ad un semplice scatto, fa molto di più: osserva, studia e lavora per creare atmosfere simili a quelle che troviamo nel cinema. È forse questo il genere che più si avvicina alle sue foto, il cinema Noir, caratterizzato da una mescolanza di stili, un po’ cupa, ma allo stesso tempo un po’ soft. Vincenzo immortala per lo più persone risaltandone i tratti espressivi e i loro volti, molto spesso utilizzando un bianco e nero che riesce ancor di più a cogliere l’essenza dei suoi soggetti. Una tecnica, la sua, simile a quella adottata dal grandissimo fotografo Paul Strand. Potremmo quindi dire che Vincenzo si avvicina molto ad una “straight photography”, proprio quella fotografia di strada, per l’appunto, fatta a persone, ma capace di cogliere non solo le persone, perché Vincenzo non si lascia scappare nulla, o meglio, non si fa scappare nulla di importante che vale la pena fotografare. Il suo occhio è notevole, la sua tecnica impeccabile e i suoi scatti ne sono la prova poiché danno un giusto connubio tra la fotografia classica, appunto ritrattistica, e quella moderna. I suoi soggetti sembrano narrare qualcosa, una storia, o forse è più opportuno dire che questi soggetti comunicano a chi le sta guardando la loro storia, mentre i luoghi da lui catturati, sempre con altrettanta cura, sembrano prendere quasi vita. Non si potrà quindi non affermare che Vincenzo ha fatto della sua passione per la fotografia una vera e propria forma d’arte, che ci auguriamo in futuro non possa tramutarsi in una vera e propria scelta di vita.

Di seguito troverai i link al profilo Instagram e all’intervista fatta a Vincenzo: Instagram e Intervista